Se non ti piacciono le crocchette di patate alza la mano. È rimasta dove era? Bene, allora sei un appassionata o un appassionato di queste squisite e irresistibili tentazioni proprio come me.
Quando conduco un cooking show, invito sempre le persone a osservare, toccare e annusare con attenzione ciò che si apprestano a cucinare, sia per entrare in intima confidenza con il cibo, lasciando che sia esso stesso a suggerire idee, metodi di cottura, abbinamenti di sapore, sia per godere della sua bellezza. È una cosa che ho imparato a fare e che condivido volentieri perché fa stare bene.
Le patate rosse che ho utilizzato per questa ricetta, ad esempio, si sono rivelate uno spettacolo per gli occhi. Sono arrivate a casa mia dall’Abruzzo, in una busta di carta, genuina e schietta come lo sono i tuberi che conteneva. Si sono presentate con rasserenante umiltà, coperte da un sottile strato di terra asciutta quasi a dirmi: “Ti abbiamo portato un regalo: un po’ della terra d’Abruzzo nella quale siamo nate.”
Dopo averle lavate per preparare queste crocchette di patate – con un po’ di rammarico, lo ammetto, perché la loro “cipria” naturale era davvero suggestiva – ho assistito a uno spettacolo meraviglioso. La superficie riluceva come preziosa madreperla. Toni iridescenti, rosati e nocciola, percorrevano i tuberi come si trattasse di conchiglie d’ostrica.
Ho trovato anche la perla, sapete? Era nella capacità di queste patate di tenere perfettamente la cottura anche dopo il passaggio a vapore e la rifinitura in forno e nel delizioso sapore pervaso da un piacevolissimo accento sapido che ha reso le mie crocchette di patate tanto buone da innamorarsene.
Se stai cercando un contorno un po’ diverso oppure uno stuzzichino speciale per un buffet informale, sei nel posto giusto.
Croccantissime fuori, morbide nel cuore, buone da sole oppure accompagnate con la salsa preferita (a me piacciono moltissimo con un mix di yogurt bianco magro, olio extravergine di oliva delicato, sale, pepe e scorza di limone) queste crocchette di patate sono realizzate con tuberi a buccia rossa e pasta gialla. Si tratta di una varietà con polpa soda, caratterizzate da un sapore intenso e piacevolmente salino. Sono perfette lesse perché hanno un’ottima tenuta alla cottura.
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 55 minuti
Riposo: no
Persone: 4
Ingredienti
- 4 patate rosse a pasta gialla resistenti alla cottura
- 80 millilitri di latte intero fresco (senza lattosio al bisogno)
- 1 uovo grande
- Sale q.b.
- Pangrattato fatto in casa con il pane raffermo q.b. (senza glutine al bisogno)
- 2 cucchiai circa di olio extravergine di oliva dal sapore deciso
- 3 rametti di rosmarino fresco
Procedimento
Spazzolare accuratamente le patate sotto acqua fredda corrente al fine di eliminare ogni residuo di terra.
Cuocere i tuberi a vapore per 30 minuti o fino a quando saranno teneri ma non sfaldati, dopodiché lasciarli raffreddare completamente.
Scaldare il forno a 180°C in modalità ventilata.
Preparare una larga teglia di metallo foderandone il fondo con carta da forno.
Tagliare ciascuna patata a metà nel senso della lunghezza (senza sbucciarla, la buccia è piacevolissima e saporita), quindi dividerla ulteriormente in due parti ottenendo quattro spicchi.
Rompere l’uovo in una piccola pirofila e unirvi latte e sale (dosare quest’ultimo in funzione della sapidità del pangrattato).
Sbattere il tutto con una forchetta.
Sistemare abbondante pangrattato in una seconda, piccola pirofila.
Passare ciascuno spicchio di patata nell’uovo, poi nel pangrattato, rivestendolo perfettamente.
Al fine di non inumidire troppo il pangrattato con l’uovo sbattuto e, viceversa, di non “sporcare” l’uovo sbattuto con il pangrattato, fatto che renderebbe meno uniforme e piacevole al morso la panatura, ecco un piccolo trucco.
Usare la mano sinistra per passare le patate rosse nell’uovo sbattuto, sgocciolarle con cura, quindi appoggiarle sul pangrattato e scuotere la pirofila per rivestirle, rifinendo poi con la mano destra.
A mano a mano che sono pronte, appoggiare le patate rosse impanate su un piatto, facendo poi una seconda panatura, ovvero un secondo passaggio nell’uovo sbattuto e nel pangrattato.
Porre le patate nella teglia e irrorarle con un cucchiaio di olio, dopodiché cospargerle con il secondo cucchiaio di olio.
Mettere il rosmarino nella teglia e cuocere in forno per 15 minuti circa: le patate dovranno iniziare a dorarsi, specie sul lato appoggiato alla teglia.
Trascorso il tempo, estrarre dal forno, rivoltare le crocchette di patate, quindi proseguire la cottura per 10 minuti. Una volta pronte, sfornarle: dovranno risultare ben dorate e croccanti. Servirle tiepide o a temperatura ambiente.
Ti auguro una gustosa giornata,
Paola Uberti